La
Giunta siciliana Crocetta, ha approvato con il sostegno anche del M5S, il
maxi emendamento che cancella il voto per le elezioni provinciali di maggio e
abolisce le province siciliane.
Un
gesto importante, ma è fondamentale
che sia accompagnato da provvedimenti ad hoc per evitare che sia solo uno spot
elettorale.
Nelle
nove province della Regione ci sono infatti, 6000 dipendenti; questi
enti gestiscono 13.660 Km
di strade, gestiscono centinaia di edifici scolastici e hanno oneri per rimborsi di mutui in corso.
E’ necessario che il maxi emendamento debba essere accompagnato, da una
soluzione che eviti caos amministrativo per evitare ingiustificati aumenti di
spesa, considerando che il 90% delle spese della provincia sono spese correnti, riferite al funzionamento di pubblici servizi.
I dipendenti sicuramente non
possono essere licenziati e che cosa succederà dopo l’abolizione? Diventeranno
dipendenti della Regione? Se si aumenterebbe il costo dovendoli
equiparare a dipendenti regionali. Se andassero ai Comuni salterebbe
il patto di stabilità. Sui mutui quale ente, poi, si farebbe carico di mutui
non propri?
E'
sicuramente una nobile intenzione, ma non sarebbe stato meglio iniziare
dai 203 enti strumentali, ovvero di quegli enti
che svolgono (impropriamente) attività proprie della Regione, Provincia o
Comune (che questi potrebbero esercitare direttamente con l’azione di propri
organi e di propri apparati ma che preferiscono affidare ad altri enti
pubblici appositamente creati).
La politica deve avere il coraggio
della lungimiranza ed è necessaria (per il bene comune), un’azione politica ispirata
alla fermezza dei valori, ai principi etici. Come? Lavorando sugli enti strumentali
(con cda quasi sempre di nomina partitica), con i quali ci potrebbe essere un vero grande risparmio, piuttosto
che toccare organi di rappresentanza intermedia espressione del territorio.
Tra l'altro è importante sapere che le provincie saranno sostituite dai "liberi consorzi"....Speriamo non sia un salto nel buio.
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