Il
fondamento del socialismo africano secondo Julius Nyerere: "il nostro
primo passo, perciò, deve essere una specie di rieducazione di noi stessi, così
da conquistare la nostra antica mentalità. Nella società africana tradizionale
noi eravamo individui all'interno di una comunità. Ci curavamo della comunità e
la comunità si curava di noi. Non si sentiva né la necessità né il desiderio di
sfruttare il prossimo. Respingendo la mentalità capitalistica che il
colonialismo ha esportato in Africa, dobbiamo rifiutare anche i metodi
capitalistici che vi sono concessi. Uno di questi è la proprietà individuale
della terra. Da noi in Africa la terra è sempre stata considerata proprietà
delle comunità (...). Gli stranieri hanno introdotto un concetto totalmente
diverso, il concetto della terra come bene commerciabile. Secondo questo
sistema, una persona può rivendicare un pezzo di terra per sé, in proprietà
personale, intenda o no usarla. Al limite uno può impossessarsi di alcuni ettari
di terra, proclamarla "sua", e andarsene sulla luna (...). Un simile sistema non
solo è completamente estraneo all'Africa, ma è radicalmente ingiusto".
La sua idea è quella di un
socialismo "non allineato", basato su un'autentica indipendenza, sull'unità
nazionale, su un'economia capace di sostenersi, sulla riduzione del divario tra
poveri e ricchi, sull'accesso alla salute e all'istruzione per tutti: Un anno
fa [1997] a Washington, alla Banca Mondiale, la prima cosa che mi chiesero fu:
"Perché hai fallito?". Io risposi loro che l'impero britannico ci consegnò un
paese con l'85% di analfabeti, due ingegneri e dodici medici. Quando lasciai la
mia carica, gli analfabeti erano il 9% e c'erano migliaia di ingegneri e di
medici. Quando, tredici anni fa, io lasciai, il reddito pro capite era il doppio
di quello attuale, mentre oggi abbiamo un terzo di bambini in meno nelle scuole,
e la sanità e i servizi sono in rovina. In questi tredici anni, la Tanzania ha
fatto tutto quello che la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale le
hanno imposto di fare. Chiesi così loro: "Perché voi avete
fallito?"
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