venerdì 28 dicembre 2012

Tossicomania

La “guerra alla droga” ha compiuto nel giugno del 2011 ben 50 anni.
Una guerra che, non ha scalfito le cifre dei consumi di tutte le droghe e quelle dei fatturati delle criminalità organizzate globali, che al contrario sono decisamente aumentati, cosí come sono aumentati i costi umani e sociali legati all' uso e abuso di sostanze stupefacenti.
Ma cosa s’intende quando comunemente si usa il termine droga? Oggi con questo termine s’identifica un prodotto di origine naturale che contiene delle sostanze farmacologicamente attive[1], insieme ad altre inerti.
Le droghe vengono comunemente chiamate sostanze stupefacenti che, in virtù dei loro effetti farmacologici sul sistema nervoso centrale, ed in particolare sullo stato di coscienza, sono fatte oggetto di uso non terapeutico, principalmente voluttuario.
L'uso della maggior parte di queste sostanze stupefacenti determina l'insorgenza di fenomeni preoccupanti di dipendenza fisica e/o psichica, oltre che di svariati effetti collaterali.
La particolarità di alcuni tipi di queste sostanze ha indotto molti Paesi nel mondo a vietarne sia il commercio ed il consumo.
L’ordinamento italiano effettua una precisa distinzione tra “sostanze psicotrope” e “sostanze stupefacenti”.
Sostanze utilizzate in medicina come antidepressivi, ansiolitici, sonniferi e stimolanti, come caffeina e nicotina sono sostanze psicotrope, mentre il termine di sostanza stupefacente viene correttamente riservato a tutte quelle sostanze incluse nelle tabelle istituite dalla legge n. 685 del 1975.
Detta legge suddivide le sostanze stupefacenti e psicotrope in sei classi, o tabelle.
Per quanto riguarda il consumo dobbiamo distinguere il consumatore dal tossicodipendente.
Il primo consuma droga volontariamente, ma saltuariamente ma non dipende da essa. Il tossicodipendente consuma droga volontariamente e dipende psicologicamente e fisicamente da essa.
Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la tossicomania “è uno stato d’intossicazione cronica o periodica, dannosa all’individuo ed alla società, prodotta dall’uso ripetuto di una sostanza chimica, naturale o di sintesi”. 
Le sue caratteristiche sono:
·       il desiderio invincibile di continuare ad assumere la sostanza e di procurarsela con ogni mezzo;
·       la tendenza ad aumentare la dose per ottenere gli stessi effetti;
·       la dipendenza psichica e poi eventualmente fisica dagli effetti della sostanza;
·       la grave compromissione della salute, della vita di relazione e della validità individuale.




[1] Così detti principi attivi.

Nessun commento:

Posta un commento