domenica 2 dicembre 2012

La Roma cala il tris e stende il Siena di Andrea Marta

"Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare". Il che riportato alla situazione della Roma, dopo l'inopinato derby dell'11 Novembre scorso, significava che non sarebbe bastata la volontà di rialzarsi, contro Torino, Pescara e Siena. Da lì in poi sarebbe contato solo vincere, per risalire in classifica e restituire il morale ai tifosi.
E così è stato. La Roma, reduce dai due successi consecutivi ottenuti pur senza entusiasmare a spese di Torino e Pescara, è riuscita a centrare il terzo successo di fila espugnando il per niente facile terreno del Franchi di Siena.
Squadra, quella guidata da Cosmi, che alla vigilia dell'incontro odierno con la Roma sembrava avere tutte le caratteristiche per poter rendere vita difficile ai giallorossi, non disponendo di un potenziale offensivo temibilissimo, ma dotata di una difesa coriacea ed imbattuta (compresa la gara di coppa Italia vittoriosa contro il Torino) da ben 5 gare.
Chi sapeva questo di certo non si aspettava una passeggiata degli uomini di Zeman, e puntualmente il primo tempo ha confermato tutti i timori della vigilia.
Rispetto a quanto visto nelle ultime positive esibizioni, il tecnico boemo rilanciava Tachtsidis in cabina di regia, riportando Bradley accanto all'inossidabile Florenzi in posizione di intermedio. Davanti, visto il forfait di un acciaccato Osvaldo, Destro veniva spostato in posizione di attaccante centrale, quella a lui più congeniale, con
Totti come sempre a svariare su tutto il fronte offensivo e (questa è stata la vera novità) Miralem Pjanic esterno destro del tridente d'attacco. Relegato dunque ancora una volta al ruolo di riserva il giovane Nico Lopez.
Diciamo subito che nei primi 45 minuti le cose non hanno girato per il verso giusto: la Roma è apparsa poco incisiva davanti, creando qualche occasione (su tutte un destro fortissimo di Totti su punizione dal limite dell'area, sventato miracolosamente dal portiere senese Pegolo) solo su iniziativa dei singoli; di per contro il Siena, sfruttando le sue armi migliori, si chiudeva e ripartiva in velocità negli spazi, riuscendo più volte a mettere in affanno il pacchetto arretrato romanista. Fortuna che Marquinhos, autore dell'ennesima prestazione impeccabile e priva di sbavature, sembrava poter fronteggiare in modo eccellente ogni situazione di pericolo per la sua squadra.
Non al punto tuttavia di impedire, su azione susseguente a calcio d'angolo, che il suo connazionale Neto, difensore centrale della squadra allenata da Serse Cosmi, punisse la Roma con un perentorio colpo di testa che trafiggeva un Goigoechea non apparso nell'occasione particolarmente reattivo.
Si andava al riposo così con la Roma sotto di una rete, una prestazione piuttosto abulica e la preoccupazione di dover recuperare una gara purtroppo fattasi in salita.
Ma è proprio lì che i giallorossi hanno avuto il merito di non mollare malgrado le difficoltà. L'undici guidato da Zeman ha mostrato, sin dai primi attimi della ripresa, di voler risalire la china, non dandosi per vinta. Così, a furia di attaccare, è arrivato prima il pareggio di Destro (servito da Florenzi) su colpo di testa da due passi; quindi, ad una manciata di minuti dal triplice fischio finale, è stato addirittura il "veterano" Simone Perrotta (subentrato ad un non brillantissimo Tachtsidis) a suggellare la rimonta giallorossa: incertezza della difesa toscana, il campione del mondo non ci ha pensato due volte e dal limite dell'area si è avventato sul pallone,battendo Pegolo con una rasoiata che lemme lemme ma precisa si è andata ad infilare proprio all'angolino. Tripudio dei tifosi romanisti accorsi in Toscana ed entusiasmo alle stelle. Un vantaggio meritato per quanto espresso dalla squadra specialmente nella ripresa. La Roma non si è fermata e sulle ali dell'entusiasmo ha trovato persino il modo di arrotondare il risultato: contropiede magistrale, guidato sapientemente da un Totti che continua a sfornare prestazioni d'autore, rapido cambio di direzione di Pjanic che serviva Destro di nuovo a segno, stavolta con
un sinistro che infilzava per la terza volta l'incolpevole Pegolo.
Diciamo che, soprattutto per come si era messa la partita e per la scarsa incisività mostrata dalla squadra nel primo tempo, questi tre punti, decisamente meritati, possono veramente essere considerati "oro colato". La Roma, come abbiamo già sottolineato, era attesa ad una conferma dei progressi visti nelle recenti uscite contro un avversario rognoso e poco incline a fare regali, specie sul proprio terreno.
E' piaciuta molto la caparbietà con la quale i giallorossi, anzichè smarrirsi dopo lo svantaggio, si sono presentati all'ingresso in campo per una ripresa nella quale hanno sfoderato gioco e carattere. Una vittoria che a dirla tutta non cambia in maniera radicale la classifica, dato che praticamente tutte le squadre che precedono i capitolini hanno vinto. Ma che infonde tanta fiducia per l'immediato futuro, in attesa della prossima importantissima prova contro la Fiorentina di Montella, Sabato prossimo allo stadio Olimpico. Un elogio particolare lo merita Simone Perrotta, che dato da molti per finito, a 35 anni suonati ha dimostrato come spesso nel calcio la differenza non la fa la carta d'identità, ma la tenacia, l'abnegazione, la voglia di non darsi per vinto. Proprio quella stessa voglia che ha consentito alla Roma in quel di Siena di capovolgere a proprio favore una situazione che si era fatta molto complicata.

Andrea Marta

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