giovedì 8 novembre 2012

Incontro Adecco: Apprendistato, Formazione, Giovani e Lavoro. Intervento del Ministro Fornero

I recenti interventi normativi della Legge Fornero e della Legge di conversione del Decreto Sviluppo, hanno valorizzato e potenziato lo strumento dell’apprendistato, individuandolo come il canale privilegiato di accesso dei giovani nel mercato del lavoro e come contratto di formazione per eccellenza.
La riforma Fornero, sulla base di un’ampia condivisione, semplificandone le modalità di utilizzo, ha rilanciato questa tipologia contrattuale, disciplinandola come contratto  di lavoro a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione ed alla formazione dei giovani.
Questa mattina Adecco, insieme a un panel di aziende leader, ciascuna nel proprio settore, ha discusso buone prassi e problematiche legate allo strumento, confrontandosi  sui percorsi adottati con il fine di offrire un contributo ulteriore allo sviluppo dell’istituto.
L’evento è stato organizzato dalla mia azienda, presso la biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” a Piazza della Minerva a Roma.
La giornata, il cui titolo “Apprendistato, Formazione, Giovani e lavoro” ha visto tra i relatori il Senatore Tiziano Treu, il Senatore Maurizio Castro, il Direttore Generale del Ministero lavoro, D.ssa Grazia Strano, l’Amministratore delegato di Adecco Federico Vione, il Ministro del Lavoro Elsa Fornero e i Direttori del personale di circa un centinaio di grandi realtà nazionali e internazionali .  Moderava la tavola rotonda “Apprendistato: analisi e prospettive da parte delle aziende”, il giornalista del Corriere della Sera, Dario Di Vico.
Il Ministro ha elogiato l’evento infatti “grazie a questi incontri,  la riforma, vive e viene tradotta in comportamenti e atteggiamenti propositivi per il rilancio del mercato del lavoro”.
Il Ministro ha più volte ribadito che questa deve essere la forma tipica di ingresso nel mercato del lavoro.
La precarietà è l'altra faccia della medaglia di una flessibilità cattiva e mal usata. Vogliamo preservare solo quella buona? Come? Rendendo più difficile da utilizzare le Partite iva, il lavoro a chiamata, i contratti a progetto, le associazioni in partecipazione con dipendenza mascherata che sono state per lungo tempo abusate ed esempio di flessibilità cattiva. D'altronde, ha ricordato, gli studi ci dimostrano che le imprese che hanno maggiormente utilizzato la flessibilità sono quelle che in questi dieci anni sono cresciute meno. Vogliamo preservare la flessibilità buona ma ostacolare quella che ha portato alla precarietà”.  
Nella genesi della riforma si è voluto pensare a quale fosse lo strumento per i giovani più stabile e robusto. La risposta: l’apprendistato.
La Riforma è stata ispirata dalla Germania, dove l'apprendistato esiste dal 1949.  L'ottima riuscita di questo strumento, “è dimostrata dalla loro disoccupazione giovanile che è di poco più alta di quella totale, mentre in Italia è il triplo di quella totale raggiungendo punte del 34%”.
Il Ministro rivolgendosi alle aziende presenti ha chiesto a gran voce di “utilizzare l'apprendistato, ma a questo deve seguire la stabilizzazione, e non ci deve essere solo una logica di riduzione costi. Ora l'aspetto dominante deve diventare quello della formazione e della riduzione della distanza scuola-lavoro, ma anche di un apprendimento a investire".  
Il Ministro ha ricordato una partnership tra Italia e Germania, prospettata a giugno dal Ministro tedesco Ursula Von der Leyen al nostro Ministro. Sarà un progetto concreto, per contrastare la disoccupazione giovanile e la dispersione scolastica.
“L’apprendistato è uno strumento fondamentale per dare un’opportunità a chi ne ha davvero bisogno, donne e giovani del Sud innanzitutto. La Germania è il Paese che in Europa ha lavorato meglio su questo strumento e per questo si sta costruendo una piattaforma collaborativa che vede impegnati imprese e istituzioni”.
Il progetto verrà presentato a Napoli l' 11 e 12 novembre.Si tratta del cosiddetto “apprendistato duale”, un progetto cui il ministero sta lavorando da tre mesi e che coinvolge una serie di aziende tedesche che operano in Italia e aziende italiane che operano in Germania, oltre a diverse scuole professionali dei due Paesi.
Dall’incontro napoletano dovrà scaturire lo scambio di risorse umane e di esperienze per avvicinare il sistema italiano al modello tedesco. A differenza che nel resto dei paesi europei, infatti, l’apprendistato in Germania non è uno strumento di accesso nel mondo del lavoro, ma è un vero e proprio sistema che consente ai giovani di procedere in un processo di alternanza istruzione e lavoro dalla scuola secondaria fino alla laurea.
Il Ministro afferma di essere lusingata, perchè per la prima volta la Germania chiede all'Italia “qualcosa che non sia rigore finanziario. E' significativo che la Germania ci aiuti a sperimentare qualcosa che per loro è una esperienza brillante e positiva”. E'stata scelta la location di Napoli  "perché questa è la città più significativa dal punto di vista delle politiche per l’occupazione".
Il messaggio positivo da lanciare, è comunicare che l'apprendistato è un modo di “fare impresa in modo intelligente anche se il nome antico, credo nel fatto che questo sia possibile. Un contratto cui lo Stato dedica risorse e quindi è normale che si premunisca contro un uso spregiudicato”.  
Comunicare è un veicolo importante: “essere apprendista deve essere un motivo di orgoglio per imparare ad essere appetibile sul mercato del lavoro”.
Le imprese lo devono vedere allo strumento come occasione d’investimento. Il Ministro ha auspicato una collaborazione tra istituzioni, agenzia per il lavoro e aziende.  Serve veicolare un messaggio che l’apprendistato è un' opportunità per i giovani per rafforzare le chances di stabilizzazione.
Al Convegno ha partecipato anche la D.ssa Strano, che ha auspicato una strategia europea per l’apprendistato. Ad esempio l’ idea di riconoscere i periodi di apprendistato all' estero nel proprio Stato di appartenenza.
Secondo i più recenti dati, il tasso europeo di disoccupazione giovanile ha raggiunto storicamente il livello più alto del 22.4% in gennaio 2012. Questo significa che circa 5.5 milioni dei giovani sono senza lavoro. I giovani che sono riusciti ad entrare nel mercato del lavoro soffrono di condizioni di maggior precariato rispetto alle precedenti generazioni.
La disoccupazione giovanile è la sfida maggiore in molti degli Stati Membri. La nuova Iniziativa Europea Opportunità per i Giovani lanciata dal Commissario Europeo responsabile dell’occupazione, degli affari sociali e integrazione László Andor  individua azioni chiave per supportare gli stati Membri nella lotta contro la disoccupazione giovanile, che comprendono:
- promuovere schemi di garanzia per giovani per assicurare ch siano occupati o in percorsi di istruzione o formazione;
- supportare lo sviluppo dell’apprendistato;
- supportare lo sviluppo di imprese e imprese sociali;
- fornire assistenza ai giovani nel trovare un lavoro negli altri Stati Membri.
Conclude l’evento l'Amministratore delegato di Adecco Federico Vione che ringrazia il Ministro per l'ultimo intervento nella Legge di conversione del Decreto sviluppo che permette alle Apl di poterlo utilizzare in maniera indiretta con contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato. E’ uno strumento prezioso che deve essere ancora perfezionato per diventare veramente il canale di ingresso preferenziale al mondo del lavoro, ma le agenzie per il lavoro avranno nello sviluppo di questo strumento, un ruolo strategico”.
Bisogna ricordare che la Legge di conversione del “Decreto Sviluppo” introduce una rilevante novità in tema di apprendistato in somministrazione. Il contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato oltre che essere ammesso per l’esecuzione delle attività e dei servizi previsti dalla Legge (come elencati dall’articolo 20, comma 3, del d.lgs. n. 276/2003) ed in tutti gli altri casi previsti dai contratti collettivi di lavoro nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative è, infatti, ora anche consentito in tutti i settori produttivi, in caso di utilizzo da parte del somministratore di uno o più lavoratori assunti con contratto di apprendistato.
Pertanto, se il lavoratore è assunto dal somministratore con un contratto di apprendistato, il correlato contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato cui è associato tale lavoratore sarà acausale, vale a dire possibile in ogni settore produttivo dell’utilizzatore, indipendentemente dal fatto che la mansione cui è adibito il lavoratore sia riconducibile o meno all’elenco di attività previste dalle legge o, eventualmente, dalla contrattazione collettiva.

5 commenti:

  1. Zirilli oggi ero presente e faccia i complimenti alla sua azienda e al suo Ad. Ottimo evento di grande qualità. Carlo

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  2. il ministro ha ragione, quante aziende lo fanno per ridurre i costi? l'obiettivo deve essere la stabilizzazione

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  3. http://www.corriere.it/economia/12_novembre_09/spot-immagine-per-apprendistato-di-vico_d166a358-2a36-11e2-9b66-000110c153a4.shtml

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  4. Leggevo un'intervista del vostro AD su Adnkronos...assumerete 500 apprendisti nel 2013?

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  5. Il contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato oltre che essere ammesso per l’esecuzione delle attività e dei servizi previsti dalla Legge (come elencati dall’articolo 20, comma 3, del d.lgs. n. 276/2003) ed in tutti gli altri casi previsti dai contratti collettivi di lavoro nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative è, infatti, ora anche consentito in tutti i settori produttivi, in caso di utilizzo da parte del somministratore di uno o più lavoratori assunti con contratto di apprendistato.
    Pertanto, se il lavoratore è assunto dal somministratore con un contratto di apprendistato, il correlato contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato cui è associato tale lavoratore sarà acausale, vale a dire possibile in ogni settore produttivo dell’utilizzatore, indipendentemente dal fatto che la mansione cui è adibito il lavoratore sia riconducibile o meno all’elenco di attività previste dalle legge o, eventualmente, dalla contrattazione collettiva. Per rispondere alla sua domanda si fa riferimento all'ipotesi di apprendisti con staff leasing.

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