Il 4 novembre del 2008, il senatore dell'Illinois Barack Obama fu eletto per la prima volta.
Nel suo primo, famoso e rivoluzionario discorso disse al mondo:
"Se
c'è qualcuno lì fuori che ancora dubita che l'America sia un posto dove tutto è
possibile; che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori è vivo ai
nostri tempi; che ancora mette il dubbio il potere della nostra democrazia:
questa notte è la vostra risposta".
Le aspettative che molti americani riponevano in lui, però in molti casi si sono infrante alla prova dei fatti.
La crisi è esplosa ugualmente, arrivando purtroppo oltre oceano, fino in Europa. Il debito è arrivato alla cifra di sedicimila miliardi partendo da diecimila miliardi. Il Pil è tornato a crescere, ma la disoccupazione resta all' 8 per cento.
Dopo i primi due anni dal suo mandato nel 2010, gli elettori hanno dato una risposta punendo il Presidente, togliendogli la maggioranza in uno dei due rami del Congresso.
Ma i suoi risultati a mio parere sono stati grandi, evidenti e coraggiosi:
- ha portato a casa una rivoluzionaria riforma sanitaria;
- ha salvato l’industria automobilistica americana;
- ha iportato a casa i soldati da Iraq e (tra breve) anche dall’Afghanistan.
Il Presidente al suo secondo mandato dovrà compiere scelte difficili e importanti, senza una maggioranza al Congresso e portare l'America fuori dalla crisi. In bocca al lupo anche per tutti noi.
Allora quale migliore auspicio che utilizzare le sue parole di quattro anni fa: "America,c'è
ancora tanto da fare. Stasera chiediamoci: se i nostri figli dovessero vivere
fino a vedere il prossimo secolo, se le mie figlie fossero così fortunate da
vivere tanto che cambiamenti vedranno? Che progressi avremo fatto?
Questa è la nostra opportunità di
rispondere".
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