Con questo post cerco di fare il punto, sugli
aspetti focali della riforma del lavoro proposta dal Governo Monti:
· Viene attribuito
massimo valore all’apprendistato come principale veicolo di ingresso al mercato del lavoro.
· Per la tutela dei lavoratori anziani viene creata “una cornice giuridica per gli esodi con costi
a carico dei datori di lavoro”. Alle imprese è lasciata la
possibilità di stipulare accordi con i sindacati per favorire l’esodo di questi lavoratori.
· La Cig è salvaguardata riconoscendo a questo istituto,
l’importante ruolo nel contrasto alle difficoltà emerse con le crisi.
· È potenziato l’istituto dell’assicurazione contro
la disoccupazione.
· Per la tutela dei lavoratori in caso di licenziamento illegittimo è introdotta
la “delimitazione dell’entità dell’indennità
risarcitoria eventualmente
dovuta e si eliminano alcuni costi indiretti dell’eventuale condanna”.
Per quanto riguarda i diritto al reintegro nel posto del lavoro nel caso di licenziamenti
discriminatori o
in alcuni casi di infondatezza del licenziamento disciplinare sarà il giudice a
decidere.
Per i licenziamenti per motivi economici il datore di lavoro potrà essere
condannato solo al pagamento di
un’indennità.
Altri elementi importanti: sono la lotta alle dimissioni in bianco, l'introduzione del congedo di paternità obbligatorio e le quote rosa per l'accesso alle posizioni di vertice in società controllate dalla Pa.
Altri elementi importanti: sono la lotta alle dimissioni in bianco, l'introduzione del congedo di paternità obbligatorio e le quote rosa per l'accesso alle posizioni di vertice in società controllate dalla Pa.
Quello che manca è il riconoscimento del ruolo strategico
delle agenzie per il lavoro per nulla considerate se non dal DLgs n.24 del
2012. Le agenzie per il lavoro si sono dimostrate in
questi anni un soggetto efficace sia nell'intermediare la domanda e l’offerta
di lavoro, che nell'accompagnare le persone in percorsi formativi e di
continuità professionale e rappresentano un brillante esempio di quella flexicurity
che ci chiede da tempo l’Europa.
La riforma dal mio punto di vista è deludente, almeno al momento. Manca completamente qualsiasi elemento legato alla formazione per i lavoratori in uscita e non si ha cenno di riduzione del costo del lavoro per chi assume con contratti stabili.
RispondiEliminaIl classico accordo partitico, la monmtagna ha partorito il topolino.