sabato 28 aprile 2012

Finanziamento pubblico ai partiti


Dopo gli ultimi scandali che hanno coinvolto le tesorerie di diversi partiti (dalla Margherita alla Lega), c’è chi ancora afferma che il finanziamento pubblico è necessario a garantire la democrazia, e che, se non ci fosse, la politica finirebbe in mano ai grandi gruppi industriali. 
In Usa, il Presidente Obama ha già dimostrato che non è così, finanziando la sua campagna elettorale con micro donazioni, battendo i repubblicani appoggiati dalle grandi lobby. 
I partiti vogliono continuare a prendere senza sforzi, denaro dalle tasche dei cittadini per pagare le loro strutture, anzichè cercare le sottoscrizioni dei simpatizzanti. 
La volontà popolare era stata chiara ed è stata elusa: dopo il referendum del 1993 con il quale i cittadini vollero abolire il finanziamento pubblico dei partiti, questo fu fatto rientrare dalla finestra l'anno seguente sotto il nome di "rimborso elettorale" ed è così che dal 1994 i partiti hanno incassato 2,7 miliardi di euro, pur avendo dichiarato spese elettorali per soli 700 milioni.
A mio parere i partiti politici devono obbligatoriamente dare riscontro esterno sui soldi pubblici che ricevono. 
E' necessario portare avanti quindi una riforma che miri ad accrescere la partecipazione dei cittadini alla vita politica nella convinzione che solo così possa essere avviato il rinnovamento della classe politica. Non più alibi....


1 commento:

  1. Oltre quello che hai scritto questo ti fa capire a che cosa servono i referendum...ciao sara

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