martedì 2 giugno 2015

Il vero contrasto alle "infiltrazioni delinquenziali" parte da noi. Buona Festa della Repubblica

Il 2 giugno 1946 durante il Ministero De Gasperi, si tennero le votazioni per la Costituente e quelle per il referendum istituzionale, il quale, anche se di misura fu favorevole alla Repubblica. Qualche giorno dopo Umberto II, andò in esilio.
In occasione della Festa della Repubblica, il Presidente Mattarella ha invitato fortemente a "contrastare le infiltrazioni delinquenziali in maniera tenace ed inflessibile". E'vero e concordo le infiltrazioni delinquenziali, premono su di noi dovunque stiamo e purtroppo questo fardello appartiene alle nostre vite.
Spesso la percezione non è proporzionata all'entità del fenomeno. Quello che spaventa che queste infiltrazioni sono un tremendo sintomo e non la malattia: qui lo Stato tocca i livelli minimi di credibilità.
Sarebbe una fatica inutile affrontare solo con il diritto penale i problemi posti da queste infiltrazioni: Giovanni Falcone diceva: "nella società c'è un consenso distorto. Il tessuto non è sano. Noi estirperemo il mafioso di turno, poi arriverà il secondo, poi il terzo, poi il quarto...". Quindi condivido il monito del Presidente in questa giornata di festa, ma mi permetto di aggiungere che oltre a contrastare serve ricordare che quelle che vengono definite come infiltrazioni, non sono fatti isolati ma riti scritti in logiche collettive.
 Serve da parte di tutti, in ogni nostra vita, in ogni nostro gesto un rigurgito di moralità. Da qui parte il contrasto alle infiltrazioni delinquenziali.

Nessun commento:

Posta un commento