lunedì 12 gennaio 2015

Nessuno tocchi i bambini

Quando si parla di bambini soldato, si parla di un fenomeno da anni in espansione:un esercito armato di kalashnikov, Ak47 o M16, leggeri da caricare e maneggiare come armi giocattolo.  Sono bambini e ragazzi, costretti spesso con la forza, talvolta con false promesse, a lasciare una vita normale da bimbo per cominciare ad adoperare un fucile. A questa piaga si aggiunge quella di innocenti bambine riempite di tritolo e fatte saltare in aria in mezzo alla gente comune.
Baby soldati il più delle volte utilizzati come carne da macello: mandati avanti sui campi minati, per aprire la strada all'esercito, eccitati riempiendoli di droghe prima delle missioni.
Moltissimi sono catturati, mutilati, feriti, uccisi. Quelli che sopravvivono si portano dietro per tutta la vita questo terribile e violento passato. Inoltre, anche quando la guerra termina, continuano a venire uccisi dalle mine, disseminate ovunque, anche nei giocattoli lasciati ai bordi delle strade.

Un flagello per cui spesso ci s’indigna, ma ben poco si fa.

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