mercoledì 24 dicembre 2014

Lo sfascio della politica è figlio della condotta che pretendeva di piegare il sistema istituzionale ai propri calcoli.

Questi politicanti che emergono ogni giorno, sono qualcosa di difficilmente definibile, sembrano "mostri", dai quali il nostro Paese non può aspettarsi altro che grandi sciagure. Sintetizzano il vuoto di pensiero come pretesa di una società dinamica: minimo comun denominatore è l'assenza di strategia, il compromesso quotidiano e occasionale.
Come possiamo immaginare un politico che sia veramente grande, il quale sia privo di un ideale?
Lo sfascio della politica e di conseguenza della democrazia, è figlio della condotta che pretendeva di piegare il sistema istituzionale ai propri calcoli.

Tocqueville diceva: "le loro ambizioni e le loro passioni sono talmente concentrate nel mantenimento del potere che solo al pensiero di lasciarlo sono presi da una sorta di orrore che impone loro di sacrificare l'avvenire al presente e il loro onore al ruolo". 

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