Domenica 25 novembre 2012 ,
nella partita della Liga spagnola tra Barcellona e Levante, dal 13' e il
75'della partita, tutti i giocatori in campo del Barcellona provenivano dal
settore giovanile del club blaugrana.
In quei 62
minuti, si e'avverato il sogno cullato da sempre da tutti i tifosi della squadra
(e del primo tecnico Van Gaal).
Il successo
di questo risultato e'racchiuso nella cura che la società del Barcellona,
riserva al settore giovanile dove i vari allenatori abituano i futuri campioni,
sin da giovanissimi, a "vivere" sempre lo scenario della prima
squadra.
Questo
e'anche il segreto del successo della nazionale spagnola (campione d'Europa,
campione del mondo e di nuovo campione d'Europa in soli 4 anni), infatti
domenica 10 degli 11 giocatori in campo, avevano passaporto spagnolo e ben 8 erano
catalani.
Il successo
e'il saper abbinare la cura per il vivaio ai successi grazie anche alla
"fedelity" di grandi campioni (ma anche alla capacita'di
"retention" della società blaugrana), infatti, solo 4 dei campioni in
campo (tra cui Fabregas, strappato dall'Arsenal), decisero di abbandonare il
club ma poi sono stati riacquistati dalla società (purtroppo a peso
d'oro).
Facendo una
comparazione tra il successo del Barcellona e la realtà aziendale, le aziende
lungimiranti (alla quale io ho la fortuna di appartenere), pensano ad un
investimento futuro, definendo percorsi di carriera e offrendo elementi di
supporto per dare la possibilità al talento di capire che l'azienda investe su
di lui.
Questo
comporta per la "fucina" dei talenti aziendali, la capacità di
esprimere determinati requisiti: internazionalità, per aiutare le aziende a
crescere ed espandersi e primeggiare sui mercati internazionali, comprensione
della realtà aziendale, ponendosi l'obiettivo almeno nel primo periodo imparare
piuttosto che guadagnare e infine porsi degli obiettivi di crescita personale,
ovvero la capacità di vedere avanti per raggiungere la prima squadra ovvero, la
capacità in prospettiva "breve" di garantire la successione su
posizioni strategiche; il tutto accompagnato da un approccio flessibile.
Se si lavora
bene sui talenti come ha fatto il Barcellona negli ultimi 15 anni, questi
saranno capaci di sviluppare il proprio talento trasformandolo in risultati,
solo così si esprimerà,la differenza competitiva in modo da permettere al
Barcellona di arrivare al vertice del mondo. Tutto nasce dal saper riconoscere
il "Fabregas" nella fase di selezione, nel saperlo rendere visibile
ai vertici aziendali, nel tener monitorata la sua motivazione e nel remunerarlo
correttamente in modo che non ci sia disallineamneto oggettivo tra il valore
reso e il pacchetto economico, altrimenti il rischio e'che dopo aver lavorato
tanto con Fabregas questo vada via al suo valore attuale di mercato (non
riconosciuto) per poi riprenderlo a peso d'oro.
Ma anche
importante che Fabregas capisca che, vista l'eta' e visto l'investimento della
società, è il momento di dare fiducia alla società e aspettare che il suo
talento esploda in modo da poter aspirare al suo valore di mercato.
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