Ma dove sta andando l'uomo? Sangue
umano bevuto come rito propiziatorio per ottenere, vigore, successo e soldi;
donna smembrata con sega elettrica e il suo corpo bollito e la testa conservata
nel freezer.
No, non è un film dei maghi
dell'orrore, ma purtroppo è la cruda e spaventosa realtà che certe volte ci
sorprende e ci accompagna.
Quattro ragazzi trevigiani, non
ancora diciottenni, hanno confessato di aver bevuto sangue umano in un locale
notturno, incuranti dei pericoli che si corrono a venire a contatto con il
sangue altrui e delle malattie che si possono prendere.
Ma il "vampirismo" va di
moda. E' rappresentato al cinema, con protagonisti giovani e di successo.
E'facile trovare serie tv sul tema a qualunque ora del giorno, dove il fenomeno
è venduto come qualcosa tutto sommato di positivo. Parlo di fenomeno, perché negli
ultimi tempi e' alimentato dalla cinematografia e dalla pubblicità che si fa a
feste come quella di Halloween (a proposito non e'strano che negli ultimi anni
in ogni notte di Halloween, vengano alla ribalta casi di omicidi irrisolti che
sconvolgono l'Italia..?).
I giovani si aggregano, fanno gruppo
e da qui ad altre forme di devianza il passo è breve, infatti, molti giovani
poi passano all'esoterismo fino a finire in gruppi e circoli satanici.
Nell'altro caso della donna
sezionata, negli Stati Uniti, il poliziotto che è entrato a casa della vittima,
ha fatto l'orribile scoperta: oltre alle pentole che bollivano e alla testa
conservata nel freezer, è stata trovata una stanza adibita a mattatoio con
coltelli per disossare e seghe per smembrare.
Per le motivazioni psicologiche del
cannibalismo alla base c'è una psicopatologia, ma quello su cui dobbiamo
riflettere, nel vampirismo e nel cannibalismo, è che alla base di questi
fenomeni c'e' la lacerazione profonda che tende e oppone l'uomo tra le due
opzioni antitetiche del bene e del male.
G.Bernanos nel suo capolavoro
"Il diario di un curato di campagna" diceva: "l'inferno è non amare più" il prossimo ma sopratutto se
stessi. La conseguenza è che il prossimo odiato a sua volta odia: questo genera
l'inferno. Citando sempre Bernanos "una
civiltà non crolla come un edificio, ma si vuota a poco a poco della sua
sostanza finché non ne resta più che la scorza". Nei due casi
sopra citati purtroppo non resta nemmeno questa. Spesso alcuni giovani hanno un
vuoto interiore e sono pronti ad aggrapparsi a qualunque mezzo per dimenticare,
anche solo un istante, che sono vuoti! Meno male che sono delle rare eccezioni.
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