giovedì 27 novembre 2014

"Una civiltà non crolla come un edificio, ma si vuota poco a poco"

Ma dove sta andando l'uomo? Sangue umano bevuto come rito propiziatorio per ottenere, vigore, successo e soldi; donna smembrata con sega elettrica e il suo corpo bollito e la testa conservata nel freezer.
No, non è un film dei maghi dell'orrore, ma purtroppo è la cruda e spaventosa realtà che certe volte ci sorprende e ci accompagna.
Quattro ragazzi trevigiani, non ancora diciottenni, hanno confessato di aver bevuto sangue umano in un locale notturno, incuranti dei pericoli che si corrono a venire a contatto con il sangue altrui e delle malattie che si possono prendere.
Ma il "vampirismo" va di moda. E' rappresentato al cinema, con protagonisti giovani e di successo. E'facile trovare serie tv sul tema a qualunque ora del giorno, dove il fenomeno è venduto come qualcosa tutto sommato di positivo. Parlo di fenomeno, perché negli ultimi tempi e' alimentato dalla cinematografia e dalla pubblicità che si fa a feste come quella di Halloween (a proposito non e'strano che negli ultimi anni in ogni notte di Halloween, vengano alla ribalta casi di omicidi irrisolti che sconvolgono l'Italia..?). 
I giovani si aggregano, fanno gruppo e da qui ad altre forme di devianza il passo è breve, infatti, molti giovani poi passano all'esoterismo fino a finire in gruppi e circoli satanici. 
Nell'altro caso della donna sezionata, negli Stati Uniti, il poliziotto che è entrato a casa della vittima, ha fatto l'orribile scoperta: oltre alle pentole che bollivano e alla testa conservata nel freezer, è stata trovata una stanza adibita a mattatoio con coltelli per disossare e seghe per smembrare. 
Per le motivazioni psicologiche del cannibalismo alla base c'è una psicopatologia, ma quello su cui dobbiamo riflettere, nel vampirismo e nel cannibalismo, è che alla base di questi fenomeni c'e' la lacerazione profonda che tende e oppone l'uomo tra le due opzioni antitetiche del bene e del male. 
G.Bernanos nel suo capolavoro "Il diario di un curato di campagna" diceva: "l'inferno è non amare più" il prossimo ma sopratutto se stessi. La conseguenza è che il prossimo odiato a sua volta odia: questo genera l'inferno. Citando sempre Bernanos "una civiltà non crolla come un edificio, ma si vuota a poco a poco della sua sostanza finché non ne resta più che la scorza". Nei due casi sopra citati purtroppo non resta nemmeno questa. Spesso alcuni giovani hanno un vuoto interiore e sono pronti ad aggrapparsi a qualunque mezzo per dimenticare, anche solo un istante, che sono vuoti! Meno male che sono delle rare eccezioni.


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