mercoledì 19 novembre 2014

Juary

I miei coetanei ricordano Juary, il giocatore brasiliano che prima di segnare il goal decisivo per il Porto in una storica finale di Coppa Campioni, in Italia giocò nell'Avellino, Ascoli, Inter e Cremonese. Lo ricorderanno non solo per le sue reti ma anche per il suo modo originale di esultare: dopo ogni goal una corsa liberatoria verso la bandierina del calcio d’angolo e poi una danza festante. Juary fu il primo creativo della felicità dopo un goal. 
Tutto nacque nel derby Santos-San Paolo, quando Juary realizzò tre reti per il 3-1 finale, "e alla prima per la felicità corsi alla bandierina più vicina e ci girai attorno per tre volte. La gente impazzì, e così feci al secondo gol, e al terzo, sempre a una bandierina diversa. Mi mancò la quarta, ecco: mi fermai a tre. Nemmeno in Brasile erano abituati a quelle feste"
Nel 1980 arrivò in Italia e con quel tipo di esultanza stregò Avellino e per me fu amore immediato e la sua danza festante diventò inevitabilmente il suo marchio di fabbrica e la gioia di noi bambini.

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