Il mio primo racconto tra poco in libreria. E' la storia di Alessio, che da bambino sognava di essere
indipendente e invece si ritrovò ad essere dipendente dalle droghe. Aveva una buona
famiglia, una sorellina più piccola di lui. I suoi genitori lavoravano e non
gli facevano mancare nulla.
Alessio andava bene
a scuola, aveva molti amici, ma un giorno, per sfida, prova a farsi una canna e da lì inizia la sua caduta.
L’uso delle droghe
induce rapidamente in lui, terribile la condizione della dipendenza fisica e
diviene ben presto, oltre che un assiduo utilizzatore, uno spacciatore tra i
suoi coetanei.
Philip K. Dick diceva che
“l'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di
andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma
un errore di valutazione. Quando un certo errore comincia a
essere commesso da un bel po' di persone, allora diviene un errore sociale, uno
stile di vita. E in questo particolare stile di vita il motto è: “Sii felice
oggi perché domani morirai”; ma s'incomincia a morire ben presto e la felicità
è solo un ricordo”.
Questo libro non mira a fornire
un rapporto sul mondo della droga, non ha nemmeno la presunzione di trovare una
soluzione a questo flagello, ma vuole solo raccontare una storia. Una storia di
amicizia, di spensieratezza e di illusioni.
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