giovedì 28 agosto 2014

Libertà di Ulderico Conti

AIUTATEMI a capire, cos'è questa cosa che chiamate libertà?
Ho cercato di essere libero ma poi ho cominciato a chiedermi: "da cosa?" "Per cosa?"
Prima ho pensato che essere liberi significasse non dipendere da cose o persone ma... A cosa varrebbe non sentirsi in obbligo o diritto di usare oggetti che semplificano la nostra vita e, soprattutto, come si potrebbe non dipendere dagli altri.
Capiamoci. Quando dico che non si può non dipendere dagli altri intendo che non riesco ad immaginare, o meglio mi rattristerebbe, un'esistenza in cui qualcuno potesse sentire di bastare a se stesso, senza avvertire il bisogno di condividere la propria solitudine con la solitudine altrui.
Si può essere soli in mezzo a centinaia di persone ed è il normale e triste vivere di un sognatore, ma non si può non considerarsi parte di un tutto, dipendenti dal nostro destino di vivere fianco al fianco con altri malcapitati. Coloro che si vantano di bastare a se stessi, di non aver bisogno di nessuno, di essere dei solitari, o parlano ad uno specchio o chiedono a chi li ascolta disperatamente aiuto, perché lo specchio non li sopporta più e loro non sopportano più ciò che in lui si riflette.
Dipendere da qualcuno è una necessità primaria per un animale evoluto, come bere e mangiare, fa parte di quello che distingue gli uomini dalle altre specie, la capacità di provare sentimenti, in sostanza di amare.
L'amore, in tutte le sue declinazioni e sfumature, impone la dipendenza. Non si ama, e non si può farlo, senza sentire la necessità di avvicinare a noi l'oggetto del nostro amore. Chiaramente la vicinanza può essere fisica o solo ideale, addirittura immaginifica se si vuole, e l'oggetto del nostro Amore può essere un amante o un familiare, un amico o addirittura un semplice conoscente. Qualunque persona sia riuscita a prendere un piccolo spazio nella nostra vita è, per ciò stesso, un soggetto dal quale volontariamente o no dipendiamo. Naturalmente il grado di dipendenza sarà tanto più elevato quanto più forte è il legame che si crea e di conseguenza il timore di perdere o far diminuire il piacere che la vicinanza o il semplice pensiero procurano in noi.
La malinconia e la nostalgia sono gli indici della nostra dipendenza e proprio perché nascono da essa, e quindi dall'Amore, portano con se quel sapore dolce che si nasconde infondo all'amarezza.
Allora la libertà per me sarà quella dalle ossessioni, dalle malattie, dalle deviazioni autarchiche del nostro cervello. Se ci fidassimo del nostro cuore non desidereremmo essere liberi, desidereremmo che qualcuno abbia voglia di incatenarsi con noi, brameremmo disperatamente non sentire più il senso di solitudine, perché un uomo che non dipenda dai propri sentimenti è un bellissimo albero da frutto che secca in un giardino abbandonato.

1 commento:

  1. "Se ci fidassimo del nostro cuore non desidereremmo essere liberi, desidereremmo che qualcuno abbia voglia di incatenarsi con noi, brameremmo disperatamente non sentire più il senso di solitudine..."questo vuol dire amare...molto bello complimenti. Martina Santoro

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