Mi disturba la coerenza. Semplicemente mi risulta oscena l'idea che ci si possa convincere e addirittura essere orgogliosi dell'essere coerenti quando questo risulta funzionale alla creazione del nulla. Per quale motivo un gesto inopportuno offensivo o mancante di umanità dovrebbe essere meno deprecabile quando coerente con la distanza e magari l'antipatia tra le persone?
Se i cattivi fossero coerenti sarebbero meno cattivi? E se i buoni fossero incoerenti la loro indole ne sarebbe sacrificata?
La coerenza non è un valore è un'ancella. Il valore è ciò a cui la coerenza è destinata. L'odio o l'indifferenza "coerenti" non traggono valore dal loro aggettivo, così come l'amore e la vicinanza "incoerenti" non traggono disvalore dal loro. Perfino la falsità di un gesto incoerente è più apprezzabile dell'autentica cattiveria di un gesto coerente. Nella falsità, infatti può trovarsi la speranza o l'illusione, nella cattiveria solo la coerente aridità.
È triste il destino di chi per coerenza coltiva inimicizia, ma ancor più triste quello di chi negli uomini apprezza l'aridità coerente piuttosto che l'amore incoerente, perché chi ama così come chi odia conosce, infondo, la straordinaria follia delle ragioni del cuore, chi è coerente con se stesso conosce solo i limiti del proprio grigio intelletto
Mi piace la sua riflessione e concordo: è triste chi per coerenza decide di perdere e andare verso il nulla.
RispondiEliminaÈ vero, naturalmente considerando il nulla come l'assenza di valori morali, etici o affettivi. Ancora peggio è essere consapevoli del valore e tralasciare di confrontarsi con esso (ed infondo con la propria coscienza), per convenienza o paura, giustificando se stessi con la clemenza del "io personale" e non dell'"io sociale".
RispondiEliminaIl breve pensiero che ho espresso sopra, grossolano e pretenzioso, infondo potrebbe riassumersi con la considerazione sempre buona e troppo abusata "ama e fa ciò che vuoi"...ma "AMA", te stesso, gli altri, la giustizia, la società in cui vivi... Per questo sarebbe necessario essere coerenti, perché la coerenza possa essere ancella di valori positivi, di scelte coraggiose che portino anche dolore e sconforto come tutte le scelte fanno, ma che siano "giuste in se" anche se non lasciano in mano "nulla", perché quel nulla possa essere testimonianza d'Amore.
Ulderico Conti
Amo l'incoerenza, testimone di spontaneità e istinto.
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