martedì 8 luglio 2014

L'evasione fiscale non deve essere giustificata

Lo scorso anno sotto una tremenda calura estiva in un Convegno un autorevole esponente del Governo parlò dell'esistenza "un'evasione di sopravvivenza". E’ vero esiste ma non può e non deve essere un alibi. E' giusto sopravvivere così?
Alcune considerazioni. 
Gli effetti dell'evasione fiscale non sono solo economicamente, ma anche eticamente riprovevoli in quanto:
·           si ha una riduzione delle entrate dello Stato e delle risorse per la collettività;
·           si peggiora la qualità dei servizi pubblici;
·           si diminuiscono i fondi disponibili per finanziare la crescita economica;
·           si vanifica parzialmente la redistribuzione del reddito pianificata dal legislatore;
·           si aumenta il livello di tassazione e di pressione fiscale sui contribuenti.
In aggiunta a questi effetti diretti si possono considerare alcuni fattori conseguenti:
·           lo Stato deve limitare le risorse sulla spesa pubblica quali Sanità, Istruzione e Welfare, fatto che tende a gravare maggiormente sui meno abbienti;
·           evasori parziali o totali, dimostrando redditi inferiori alla realtà, possono usufruire di servizi o facilitazioni (come bonus fiscali, assegni famigliari, sconti su tasse scolastiche, edilizia sovvenzionata) sottraendo tali risorse a chi invece spetterebbero di diritto e di necessità.
Un fronte vitale per la nostra democrazia è l’impegno di contrasto all’evasione fiscale. 
Difficile sottrarsi all’impressione che non tutto sia stato finora messo in campo per rimuovere questo problema, che sta soffocando l’economia.

Bisogna che gli onesti si sentano stimati, e i virtuosi siano premiati. 

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