sabato 24 maggio 2014

I traffici di droga entreranno nella misura del PIL

"La produzione e la commercializzazione delle sostanze stupefacenti, sono normali attività di produzione industriale ma in ragione del carattere di mercato illegale non esistono fonti che permettano di valutare questo mercato.
Il paradosso su cui riflettere è che il settore “droga” è uno dei principali settori economici nel mondo, nonostante questo è del tutto assente, dalle contabilità e dalle statistiche internazionali". Cosi riflettevo nel mio libro, ma la notizia diffusa dall'Istat ci da un cambio di prospettiva: i traffici legati alla droga, entreranno a tutti gli effetti nella misura del Pil che a partire dall’autunno si allineerà alle indicazioni europee, “in ottemperanza del principio secondo il quale le stime devono essere esaustive, cioè comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico”. 
Il sistema Ue, infatti, prevede l’inserimento delle attività illegali nel Prodotto interno lordo per tutti i Paesi europei.Gli effetti sul Pil non potranno che essere “significativi”. Ma per conoscere le cifre esatte bisognerà aspettare ottobre, quando l’Istat diffonderà le serie revisionate. 
La Commissione Ue ha già ipotizzato possibili impatti sul livello del Pil, stimando un aumento medio del 2,4%, con l’Italia che si limiterebbe a un +1-2%

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