Come è noto le droghe sintetiche (anfetaminici,
metamfetaminici, barbiturici, allucinogeni ecc.) si distinguono concettualmente
dai restanti tipi di stupefacenti naturali (cannabis, oppio, foglie di coca) e
semisintetici (cocaina ed eroina), in quanto si ottengono esclusivamente a
seguito di processi chimici di varia complessità nei quali intervengono prodotti
quali “precursori” e “sostanze chimiche di base”.
Il commercio e l’impiego dei precursori e delle sostanze
di base, sebbene oggetto di controllo, è lecito per fini industriali.
Sostanze di sintesi come gli amfetaminosimili (usati in
medicina come antidepressivi e a fini militari per aumentare le capacità
belliche), e come gli allucinogeni (usati in psichiatria e psicoanalisi) hanno
avuto un’origine legale ma nel tempo sono divenuti oggetto di abuso e quindi
sono divenuti oggetto di controllo.
Per sfuggire alle conseguenti restrizioni si sono
sintetizzate nuove molecole, varianti di quelle note, ad effetto psicoattivo.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità ogni molecola ad
effetto stupefacente può essere sintetizzata in centinaia di intermedi di
reazione allo scopo di eludere la normativa di contrasto.
La presenza sul mercato di una nuova molecola di sintesi
ad effetto psicoattivo è oggetto di rilevazione solo dopo ripetuti sequestri.
Una organizzazione che operi razionalmente immette nei
canali di distribuzione nuove sostanze e cessa di alimentarne il mercato quando
le sostanze vengono incluse nella normativa di contrasto, ricominciando il
ciclo produttivo-distributivo con una nuova molecola; mediamente per oltre un
anno e mezzo l’attività di smercio è da considerarsi priva del rischio
costituito dalla repressione penale del traffico.
Tale fattore di successo diviene nuovamente operativo ad
ogni nuovo inizio del ciclo, il che rende economicamente conveniente
l’attività.
Quello
che era una produzione da appartamento si è trasformata negli anni in un vero e
proprio bussiness alla cui base ci sono laboratori
di dimensione industriali: nel sud-est asiatico, in particolare nella
sub-regione del Grande Mekong[1], per la produzione di
pasticche di Crystal Meth e Ketamina e in alcuni Paesi dell'Unione Europea per
quella di ecstasy.
Il Canada, invece, è
divenuto il perno del traffico di Meth ed ecstasy.
Nessun commento:
Posta un commento