mercoledì 29 maggio 2013

Il pericolo del prodotto sintetico


Come è noto le droghe sintetiche (anfetaminici, metamfetaminici, barbiturici, allucinogeni ecc.) si distinguono concettualmente dai restanti tipi di stupefacenti naturali (cannabis, oppio, foglie di coca) e semisintetici (cocaina ed eroina), in quanto si ottengono esclusivamente a seguito di processi chimici di varia complessità nei quali intervengono prodotti quali “precursori” e “sostanze chimiche di base”.
Il commercio e l’impiego dei precursori e delle sostanze di base, sebbene oggetto di controllo, è lecito per fini industriali.
Sostanze di sintesi come gli amfetaminosimili (usati in medicina come antidepressivi e a fini militari per aumentare le capacità belliche), e come gli allucinogeni (usati in psichiatria e psicoanalisi) hanno avuto un’origine legale ma nel tempo sono divenuti oggetto di abuso e quindi sono divenuti oggetto di controllo.
Per sfuggire alle conseguenti restrizioni si sono sintetizzate nuove molecole, varianti di quelle note, ad effetto psicoattivo.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità ogni molecola ad effetto stupefacente può essere sintetizzata in centinaia di intermedi di reazione allo scopo di eludere la normativa di contrasto.
La presenza sul mercato di una nuova molecola di sintesi ad effetto psicoattivo è oggetto di rilevazione solo dopo ripetuti sequestri.
Una organizzazione che operi razionalmente immette nei canali di distribuzione nuove sostanze e cessa di alimentarne il mercato quando le sostanze vengono incluse nella normativa di contrasto, ricominciando il ciclo produttivo-distributivo con una nuova molecola; mediamente per oltre un anno e mezzo l’attività di smercio è da considerarsi priva del rischio costituito dalla repressione penale del traffico.
Tale fattore di successo diviene nuovamente operativo ad ogni nuovo inizio del ciclo, il che rende economicamente conveniente l’attività.
Quello che era una produzione da appartamento si è trasformata negli anni in un vero e proprio bussiness alla cui base ci sono laboratori di dimensione industriali: nel sud-est asiatico, in particolare nella sub-regione del Grande Mekong[1], per la produzione di pasticche di Crystal Meth e Ketamina e in alcuni Paesi dell'Unione Europea per quella di ecstasy.
Il Canada, invece, è divenuto il perno del traffico di Meth ed ecstasy. 




[1]Laos lungo la sua principale via di comunicazione il fiume Mekong.

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