Per la Direzione Centrale
per i Servizi Antidroga, “il rinnovato
interesse delle cosche mafiose verso una maggiore partecipazione al
narcotraffico e' sicuramente dovuto anche alla necessita' di garantirsi nuove
entrate finanziarie in quanto il
tradizionale settore delle estorsioni, e' diventato piu' critico e rischioso a
causa dei sempre maggiori risultati dell'azione investigativa e dell'aumentata
ribellione della societa' civile contro tale fenomeno”.
Paolo Borsellino diceva: “All'inizio
degli anni
settanta Cosa
Nostra cominciò a
diventare un'impresa anch'essa. Un'impresa nel senso che attraverso
l'inserimento sempre più notevole, che a un certo punto diventò addirittura
monopolistico, nel traffico di sostanze stupefacenti, Cosa
Nostra cominciò a gestire una massa
enorme di capitali. Una massa enorme di capitali dei quali, naturalmente, cercò
lo sbocco. Cercò lo sbocco perché questi capitali in parte venivano esportati o
depositati all'estero e allora così si spiega la vicinanza fra elementi di Cosa
Nostra e certi finanzieri che si
occupavano di questi movimenti di capitali, contestualmente Cosa
Nostra cominciò a porsi
il problema e ad effettuare investimenti”.
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