martedì 16 aprile 2013

Mafia e stupefacenti

Secondo la Direzione Centrale Antidroga, la mafia da un lato sta “riattivando quei canali e contatti grazie ai quali e' stata nel passato indiscussa protagonista nel traffico dell'eroina con il Nord America” e dall'altro sta “stipulando intese e accordi per ottenere nuove referenze internazionali e sfruttare consolidati appoggi logistico-operativi, come ad esempio in Sud America”.
Per la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, “il rinnovato interesse delle cosche mafiose verso una maggiore partecipazione al narcotraffico e' sicuramente dovuto anche alla necessita' di garantirsi nuove entrate finanziarie in quanto il tradizionale settore delle estorsioni, e' diventato piu' critico e rischioso a causa dei sempre maggiori risultati dell'azione investigativa e dell'aumentata ribellione della societa' civile contro tale fenomeno”.
Paolo Borsellino diceva: All'inizio degli anni settanta Cosa Nostra cominciò a diventare un'impresa anch'essa. Un'impresa nel senso che attraverso l'inserimento sempre più notevole, che a un certo punto diventò addirittura monopolistico, nel traffico di sostanze stupefacenti, Cosa Nostra cominciò a gestire una massa enorme di capitali. Una massa enorme di capitali dei quali, naturalmente, cercò lo sbocco. Cercò lo sbocco perché questi capitali in parte venivano esportati o depositati all'estero e allora così si spiega la vicinanza fra elementi di Cosa Nostra e certi finanzieri che si occupavano di questi movimenti di capitali, contestualmente Cosa Nostra cominciò a porsi il problema e ad effettuare investimenti”.

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