domenica 23 dicembre 2012

La Roma schianta il Milan e riprende il cammino di Andrea Marta

Ci eravamo lasciati una settimana fa con l'amaro in bocca per la sorprendente caduta della Roma nella nebbia di Verona.
Una sconfitta, pesantemente condizionata anche dal pessimo arbitraggio di Bergonzi, che aveva arrestato una sequenza di ben 5 successi consecutivi, tra campionato e coppa Italia, da parte degli uomini di Zeman.
La Roma è tornata, e lo ha fatto battendo il Milan in modo cristallino, più di quanto non dica il risultato finale di 4-2. Soltanto a cavallo tra l'87° e l'88°, infatti, i rossoneri sono riusciti a rendere meno cocente una battuta d'arresto fino a quel momento davvero netta.
Una cornice degna di 50.000 spettatori (compresi il presidente giallorosso James Pallotta e l'amministratore delegato milanista Adriano Galliani) caratterizzava una sfida molto attesa, nella quale ciascuna delle due formazioni, anche alla luce dei risultati odierni (che avevano visto ad eccezione dell'Inter tutte le inseguitrici della Juventus vittoriose peraltro in trasferta) era chiamata a non fallire.
A dire il vero il Milan non era partito neanche male: squadra apparsa molto concentrata sin dalle prime battute ed un pressing asfissiante che sembrava non dar modo di ragionare alla Roma.
Ma ben presto il promettente avvio dei lombardi si rivelava illusorio ed era un corner dalla destra di Pjanic al 12° minuto (la Roma nei primi 45 minuti attaccava sotto la curva Nord) ad originare il vantaggio giallorosso: cross nel mezzo, stacco perentorio di Burdisso, sostituto dello squalificato Castan, e palla che si insaccava inesorabilmente alla sinistra di Amelia. Per gli amanti delle statistiche proprio un anno fa, proprio contro il Milan e sempre all'Olimpico, il centrale difensivo era già andato a segno. Sempre nella stessa porta romanista superava in velocità Marquinhos, il pallone carambolava tra spalla e braccio del diciottenne difensore giallorosso e l'arbitro Rocchi, con una decisione a molti (compreso il sottoscritto) parsa eccessiva, estraeva il cartellino rosso diretto. Una vera e propria iattura, non tanto per un match ormai in pugno per la Roma, quanto per il fatto che alla ripresa del campionato dopo le festività natalizie i giallorossi dovranno recarsi al S.Paolo di Napoli privi del loro miglior difensore in assoluto.
Anche in virtù della superiorità numerica, il Milan provava almeno a rendere la sua disfatta meno marcata. E ci riusciva nel giro di due minuti: all'87°, dopo una serie di interventi prodigiosi che avevano consentito alla propria porta di restare fin lì inviolata, Goigoechea non riusciva a trattenere una conclusione da notevole distanza, in verità non apparsa trascendentale, di Muntari. Sulla corta respinta Pazzini veniva atterrato dal numero uno uruguayano: giallo e calcio di rigore. Dagli undici metri lo stesso Pazzini andava a segno per il goal della bandiera. Passavano 60 secondi ed il Milan si ripeteva: stavolta cross dalla sinistra di El Shaarawy, stacco poderoso di Pazzini, respinta di Goigoechea con il pallone che a porta sguarnita finiva sul piede mancino dell'ex Bojan. Palla nel sacco e 4-2. Un punteggio, poi finale, che non rendeva il giusto merito ad una gara dominata in lungo e in largo dagli uomini di Zeman.
La Roma ha ripreso il suo brillante cammino, bruscamente interrotto nell'episodico pomeriggio di Verona contro il Chievo, e lo ha fatto in maniera roboante. Oseremmo dire pirotecnica.

Di fronte c'era un Milan non irreprensibile specie per quanto concerne il reparto arretrato, ma i numeri dicono che negli ultimi 2 mesi i rossoneri erano stati la squadra più in forma del torneo.
Una sfida dunque decisiva per continuare ad inseguire il sogno "Champions League". Non si poteva sbagliare e la Roma non ha tradito le attese. Disputando una gara fantastica, soprattutto nel primo tempo. Mettendo alle corde il Milan sul piano del ritmo e dell'aggressività. Ed in più mostrando una concretezza sotto porta non sempre espressa nel pur positive precedenti gare.
I rossoneri accusavano il colpo e la Roma da quel momento tornava a recitare a memoria lo spartito di zemaniana matrice. Roma feroce nel pressare gli avversari e riconquistare una marea di palloni, verticalizzazioni continue e ficcanti, controllo pressoché totale del gioco.
Il Milan poteva ben poco innanzi allo strapotere dei capitolini e presto arrivava il raddoppio: stavolta era Totti, eccezionale anche nel sacrificarsi in diverse azioni di ripiegamento, a pennellare dal vertice sinistro un pallone sulla testa di Osvaldo, il quale ancora una volta faceva letteralmente vedere i "sorci verdi" ai lenti ed impacciati centrali milanisti e batteva sempre di testa, per la seconda volta, Amelia.
Rossoneri che si scioglievano letteralmente come neve al sole, la Roma (al contrario della gara contro la Fiorentina) sotto porta non sciupava e si mostrava spietata. Un De Rossi finalmente tornato sugli scudi, premiato prima del calcio di inizio per la sua presenza n° 400, schierato da Zeman nella posizione di centrocampista centrale, anziché andare al tiro serviva in verticale Lamela per la più comoda delle conclusioni. "El Coco", da distanza molto ravvicinata, non si faceva pregare e scaraventava in rete con violenza il pallone del 3-0. Per il Milan era davvero notte fonda ed il duplice fischio con cui l'arbitro Rocchi mandava le squadre negli spogliatoi sembrava un po' come il colpo di gong nel pugilato che evita ad uno dei due contendenti quasi in ginocchio il K.O. definitivo.
Ma la sfida era ormai segnata e anche se con la Roma di quest'anno non c'è da stare mai tranquilli neanche sul più cospicuo dei vantaggi, tutto lasciava presagire che molto difficilmente la serata dei giallorossi avrebbe potuto guastarsi.
Così addirittura arrivava il poker, firmato ancora una volta Lamela ed ancora una volta di testa. Tanto per rimarcare la serata da incubo per una difesa milanista veramente sconcertante.
Più volte Zeman ha dichiarato che per il tipo di gioco che conduce, la Roma non sa gestire. E se vogliamo cercare il "pelo nell'uovo" lo si è visto anche stasera. Sul 4-0 i giallorossi sono un po' calati di tensione, consentendo agli uomini di Allegri forse un po' più del dovuto. Al termine di una ripartenza milanista, El Sharaawy diretto verso la porta. Un successo che consente all' "armata di Zeman" di collocarsi a ridosso delle prime posizioni, tanto per intenderci della classifica che conta.
La citazione doverosa stavolta la merita un ritrovato Daniele De Rossi. Proprio nella serata in cui ha festeggiato la sua quattrocentesima presenza in campionato, il biondo centrocampista di Ostia ha interpretato magistralmente il ruolo di centrocampista centrale. Facendosi valere sia nella veste (che forse più gli si attaglia) di interditore davanti alla difesa, tamponando egregiamente diverse incursioni avversarie, sia in quella di costruttore di gioco, non disdegnando di proporsi in avanti quando possibile.

La partita vittoriosa contro il Milan lascia delle certezze ai tifosi giallorossi: questa Roma ha una sua identità. E' finalmente una squadra. E gioca bene, probabilmente meglio di quanto non la facciano le squadre che al momento la precedono in classifica. L'impressione è che la stagione potrà riservare ancora soddisfazioni, sempre che i giallorossi riescano a limare alcuni difetti non ancora del tutto eliminati. Ci riferiamo al fatto che ad un certo punto della gara la Roma è capace in pochissimi istanti di compromettere prestazioni eccellenti. E questo non deve accadere per una squadra che mira a grandi traguardi.
Ma per ora va più che bene così. E' un Natale più dolce, quello che i tifosi romanisti si apprestano a trascorrere. Noi potremo anche abbuffarci a differenza di quanto potranno fare i giocatori, impegnati in un vero e proprio "tour di force" alla ripresa dopo le feste: Napoli e Catania fuori casa, poi coppa Italia in quel del Franchi di Firenze contro i Viola (presumibilmente sempre in trasferta) e poi di nuovo all'Olimpico contro l'Inter.

Siamo in ballo, balliamo. Buon Natale Roma.

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