domenica 18 novembre 2012

La legge elettorale per avere un Governo stabile

Nella storia repubblicana e' sempre stato difficile modificare una legge elettorale.
Tutti  i partiti, infatti, storicamente sono spinti a legiferare tenendo presenti i propri interessi e non quelli del paese. Partiamo da un presupposto: il compito della legge elettorale non è quello di fotografare le intenzioni di un paese (per questo abbiamo i sondaggi di Ballaro'), ma di garantire ad esso un Governo  stabile per tutti gli anni della legislatura. 
Al fine di perseguire questo obiettivo, una buona legge elettorale deve incoraggiare l’accorpamento dell’elettorato, in modo che sia possibile un’efficace azione del Governo.

Come benchmark, la stabilità, nelle grandi democrazie europee, ha trovato l' esempio più forte nel collegio uninominale inglese e nel doppio turno alla francese. 
In Italia la frammentazione è arrivata a tal punto che, applicando il  sistema inglese, vi potrebbero essere parlamentari eletti con meno del 20% dei voti, il che non è certo il modo migliore per garantire una congrua rappresentanza degli elettori. In Italia perciò, se l’obiettivo è un Governo stabile e scelto dai cittadini, l’unica ragionevole via d’uscita sarebbe l’adozione del sistema francese. 

Lo so, e' un obiettivo ambizioso perché, è necessaria una fortissima coesione e, soprattutto, una coscienza della drammaticità della situazione italiana che non sembra ancora essere percepita da chi dovrebbe legiferare. 
I progetti finora presi in considerazione sono invece orientati verso sistemi talmente  complicati da essere sostanzialmente incomprensibili. L’unico fatto certo è che, con una legge come quella attuale, la formula del Governo sarebbe decisa solo dopo le elezioni, in contrasto col principio che a decidere dei destini dell’Italia dovrebbero essere i suoi cittadini e non gli interessi partitici.
Ricordiamoci che la prima legittimazione della leadership è quella di essere in grado di raccogliere direttamente il voto, e con esso, la fiducia dei cittadini. Se non siamo capaci di provarci forse il male minore resta il ritorno al Mattarellum (http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Mattarella) 

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