mercoledì 7 agosto 2013

Legalizzazione, alcune considerazioni di @scaccoalladroga

Ringrazio Andrea dello spazio che gentilmente mi ha concesso sul suo blog.
Prendo spunto da un confronto che ieri ho avuto in rete sulla legalizzazione delle droghe. Vado dritto al punto: la reputo senza dubbio una forma di resa di fronte ad un problema che non si riesce a dominare. 
L’ipotesi antiproibizionista non sembra reggere ad un esame più approfondito del problema, perché la criminalità riconvertirebbe il narco-traffico in una nuova attività criminale.
Secondo il giudice Paolo Borsellino, non è vero che la legalizzazione della droga eliminerebbe il mercato clandestino perché l'esistenza di un mercato legale della droga comporta delle regole che devono essere scritte, mercato legale significa che la droga non può essere venduta da chiunque, non può essere venduta in qualunque posto e a chiunque.
Nessuna legalizzazione può dare luogo ad un mercato senza regole. Il mercato legale della droga, secondo Paolo Borsellino, spingerebbe gli spacciatori clandestini ad indirizzare la loro azione nel diffondere la droga a coloro che sono esclusi dal mercato legale, nel diffondere dosi superiori a quelle stabilite per legge, nel diffondere la droghe pesanti se venissero legalizzate quelle leggere o nel diffondere le droghe nuove se venissero legalizzate quelle pesanti.
Si dovrebbe, dunque, fissare legislativamente l'età minima, con ciò stesso si creerebbe una fascia costituita da tutti coloro che sono al di sotto di essa, che diventerebbero  clandestini.
Altro problema è il prezzo del prodotto. Vi cito il caso dell’Uruguay. Come è noto la Camera dei deputati, ha approvato la legalizzazione della marijuana, provvedimento molto discusso che dovrà ora essere ratificato dal Senato. La norma prevede la legalizzazione della coltivazione (fino a sei piante per persona) e compravendita del cannabis, attraverso la creazione di un organismo statale che regolamenterà ogni fase dell'attività: i consumatori registrati potranno acquistare fino a 40 grammi di marijuana al mese, attraverso una rete di farmacie autorizzate.
In queste ore il problema in Uruguay è sul prezzo: se il prezzo della cannabis legale risulterà essere elevato la comprerebbe solo chi ha soldi, mentre gli altri continuerebbero a cercarla sul mercato nero alimentando un mercato clandestino senza scrupoli che pur di guadagnare lavorerebbe sulla qualità del prodotto.
Ultima considerazione è morale e qui concludo citando Giovanni Paolo II “esiste, certo, una netta differenza tra il ricorso alla droga ed il ricorso all'alcool: mentre infatti un uso moderato di questo come bevanda non urta contro divieti morali, ed è da condannare soltanto l'abuso, il drogarsi, al contrario, è sempre illecito, perché comporta una rinuncia ingiustificata ed irrazionale a pensare, volere e agire come persone libere. Non si può parlare della - libertà di drogarsi - né - del diritto alla droga -, perché l'essere umano non ha il diritto di danneggiare se stesso”.
Io non sono nessuno, sono solo una privato cittadino, ma citando Paolo Borsellino e Papa Giovanni Paolo II, spero di aver sufficientemente esposto le mie considerazioni.
I pilastri per combattere la droga sono: prevenzione, recupero, riduzione del danno e lotta al traffico e servono azioni complementari per vincere la partita.
Se ho destato il Vostro interesse seguitemi su @scaccoalladroga


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