martedì 24 giugno 2014

Legge elettorale. Alcune considerazioni di Andrea Morzenti

Come noto il disegno di legge elettorale, l’ormai famoso Italicum, è stato approvato in prima lettura alla Camera dei Deputati. 365 voti favorevoli, 156 contrari e 40 astenuti. Era il 12 marzo 2014.
Ora si attende il passaggio al Senato e probabilmente un’ulteriore lettura alla Camera.

Le principali caratteristiche del testo approvato alla Camera sono le seguenti:

  • sistema proporzionale con un premio di governabilità. Per ottenere il premio è necessario superare la soglia del 37%
  • se nessuno supera la soglia del 37%, è previsto un doppio turno di ballottaggio per l'assegnazione del premio
  • per i partiti che si presentano al di fuori delle coalizioni è prevista una soglia di sbarramento pari all'8%. Per i partiti che si presentano in una coalizione, lo sbarramento è al 4,5%. E’ prevista anche una soglia di sbarramento per le coalizioni pari al 12%
  • è previsto un massimo di 120 collegi plurinominali, in ciascuno dei quali vengono eletti da 3 a 6 deputati. Non è prevista la possibilità di indicare preferenze
  • le liste dovranno garantire la presenza paritaria di uomini e donne: 50% e 50%, ma senza alternanza obbligatoria
  • sarà possibile, per i singoli candidati, presentarsi in 8 collegi diversi

Ora, al di là delle preferenze che ognuno può avere sulla legge elettorale (io ad es. preferirei un maggioritario uninominale, con il doppio turno di collegio), va detto che l’Italicum ha il pregio di determinare una maggioranza certa e, conseguentemente, porre le basi per un governo di Legislatura. Aspetto questo, unito alla riforma del Senato, anch’essa in discussione in Palamento, necessario per il raggiungimento della stabilità auspicata fuor di dubbio per il nostro Paese

Mi permetto però di segnalare alcune possibili modifiche all’attuale impianto dell’Italicum:

  1. innalzamento della soglia minima per ottenere il premio di governabilità. Leggo che probabilmente l’asticella verrà innalzata al 40%. Io propongo invece un innalzamento al 50%. Con la conseguenza che, se nessuno raggiunge il 50% + 1 dei voti, il ballottaggio risulterebbe sempre necessario
  2. equiparare le soglie di sbarramento per i partiti (oggi diverse) indipendentemente dal fatto che siano al di fuori o dentro le coalizioni. Un buon punto di compromesso potrebbe essere il 4%, così come prevede la legge elettorale per le elezioni europee
  3. nel caso in cui il partito che si è votato non raggiunga il 4%, consentire all’elettore di decidere esplicitamente se il proprio voto vada comunque alla coalizione o, invece, sia “annullato”. Questa modifica, naturalmente applicabile sono nel caso di partiti coalizzati, consentirebbe di superare una delle maggiori critiche all’Italicum secondo cui i piccoli partiti sotto il 4% in coalizione “servirebbero” unicamente per portare voti ai partii maggiori. Lasciando la scelta all’elettore (prevedendo ad esempio di scegliere se votare: i) solo partito ii) partito e coalizione), sarebbe quest’ultimo - e non la Legge - a decidere se premiare comunque la coalizione (e quindi altri partiti e non il partito votato) oppure annullare il proprio voto.
  4. sostituire i collegi plurinominali con collegi uninominali oppure, in alternativa, aumentare il numero di collegi plurinominali. Con la conseguenza, in questa secondo ipotesi, di avere così liste molte corte sempre di 3 candidati per ogni collegio
  5. vietare le candidature plurime
  6. prevedere un doppio riparto per l’assegnazione dei seggi. Un primo riparto a livello di collegi (assegnando ad esempio tre quarti dei seggi) ed un altro a livello nazionale (con cui verrebbe assegnato il rimanente quarto dei seggi). In questo modo avremmo un più forte collegamento tra elettori ed eletti (oggi non garantito dall’Italcum che prevede unicamente un riparto nazionale)
  7. da ultimo, consentire la partecipazione alle elezioni ai soli partiti che:
·         abbiano uno Statuto che garantisca principi e regole di democrazia interna
·         si siano costituiti un periodo di tempo congruo prima della data del voto
Quest’ultimo punto, a mio parere, consentirebbe di dare esecuzione all’art. 49 della Costituzione e, soprattutto, di evitare il costituirsi di liste meramente elettorali, spesso eterogenee, formatesi unicamente per superare le soglie di sbarramento; liste che spesso si scompongono dopo il voto.



Andrea Morzenti
twitter@AMorzenti

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