sabato 20 maggio 2017

Il futuro del mondo

In un interessante convegno ieri sera, ho avuto la possibilità di conoscere in 30 minuti alcuni futuri scenari internazionali.

Cina: con il programma "Obor" One belt, one road, la Cina dimostra la sua forza. Il progetto, sotto la presidenza di Xi Jinping, ha l'intenzione di far rivivere i fasti dell'antica "Via della Seta", mirando alla creazione, da qui al 2050, di un enorme network delle vie di trasporto in grado di creare una rete fittissima ed articolata di infrastrutture, ferrovie, strade e linee marittime – la Silk Road Economic Belt e la Silk Maritime Road – gasdotti ed oledotti che mettano in comunicazione la Cina e l'Estremo Oriente con l'intera Asia, l'Europa ed il Mediterraneo. La Cina così si candida a ridefinire l'intero assetto geopolitico internazionale, divenendo il baricentro economico e politico dell'industria e del commercio euroasiatico.

Africa: La situazione ai nostri confini non è da classificarsi semplicemente come "emergenza". Questo termine identifica uno stato temporaneo invece purtroppo la situazione è di carattere strutturale con 2 grandi incognite future.
Ci sono molti paesi destinati ad una più rapida crescita di popolazione (Nigeria, Congo, Etiopia, Tanzania, Niger). L' Africa prevede l' Onu avrà più del doppio della popolazione attuale (2,4 miliardi) nel 2050 e quattro volte tanto (4,2 miliardi) a fine secolo. Più di Cina e India messe insieme. La politica del "figlio unico" di Pechino si prepara, infatti,a dispiegarei suoi effetti: dal 2030, la popolazione cinese comincerà a diminuire e potrebbe assestarsi poco sopra il miliardo di persone a fine secolo. Quando, invece, gli indiani saranno, più o meno, un miliardo e mezzo. Oltre il doppio degli europei, destinati a restare, grossomodo, come oggi (640 milioni contro gli attuali 740 milioni). 
Altro alert importante sara' la situazione che si potrebbe definire nel post Presidente Bouteflika in Algeria ovvero l'unica Repubblica rimasta solida dopo le primavere arabe.

Il problema più grande è rappresentato dallo stato di salute del Presidente, l'uomo che nel 1999 ha preso il potere mettendo fine alla guerra civile tra il Fronte di Liberazione Nazionale e il Fronte Islamico della Salvezza, l'unione dei gruppi islamisti armati in Algeria, ma che è anche riuscito a porre fine alla guerra interna al FLN tra l'apparato più vicino ai militare e l'apparato statale e di sicurezza. La sua personalità e il pugno di ferro che ha utilizzato nei suoi quattro mandati sono il collante del paese e molti temono che scomparso lui l'intero paese possa ricadere nel caos. 

Anche sulla situazione in Libia non c'è da rallegrarsi vista l'assenza di politica comune tra Francia, Italia e Germania. 

Visto quindi la situazione demografica Africa, la situazione da filtro dell'Algeria e la situazione in Libia per non essere travolti l'Europa deve avere voce unica nella politica dell'immigrazione.

Brexit: La sterlina sta perdendo valore. Il 10% rispetto all'euro. Di conseguenza i consumatori inglesi stanno pagando di più prodotti comuni. Si stima poi che quest'anno il solo export italiano verso la Gran Bretagna calerà dal 3% al 7%, fino a 1,7 miliardi di euro in meno.

Altra incognita sulle politiche di immigrazione post Brexit e'collegata alle difficoltà che avranno alcune industrie che hanno manodopera specializzata extra Gb. (Industria alimentare)

Politica industriale italiana: Fincantieri conquista il controllo dei cantieri navali francesi Stx di Saint-Nazaire. Si tratta di una grande operazione di politica industriale europea che darà vita ad un campione globale del settore della navalmeccanica e della cantieristica. 

Isis: La crisi militare dell'Isis che perde territori è connessa alla crisi che ha progressivamente colpito le finanze dello Stato Islamico, sempre più in difficoltà anche sul piano economico. Secondo un recente rapporto dell'ICSR del King's College di Londra, a partire dal 2014 le entrate dello Stato Islamico si sono più che dimezzate, e se tale trend dovesse andare avanti, il modello di "business" dell'ISIS sarebbe avviato al fallimento. 





Nessun commento:

Posta un commento